Al mare.

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Il mare d’inverno è come l’anima.
Non c’è niente di più mobile
e al medesimo tempo di più statico
del cielo greve di pioggia
che si fonde con l’esplosione delle onde
scaraventate dal vento contro un muro di scogli.
È proprio come la mia anima questo mare:
senza tregua i suoi moti,
senza silenzi il suo scrosciare.
Ed è fredda,
troppo fredda, questa stagione del cuore.
Mi taglia il viso questo gelido vento di gennaio,
mi chiude gli occhi,
quasi per nascondere quelle lacrime
che non vogliono piovere
per non dare soddisfazione ad un cuore troppo fragile
chiuso in un’anima ferita
ma ancora salda nel suo orgoglio.
E i miei piedi non temono le pungenti carezze di un mare adirato,
la sua schiuma li contrae, li ferisce
come le mani di un giovane amante
che si allontanerà per sempre.
Griderei la mia rabbia vomitando sangue
se questo mare mi ascoltasse,
sputerei contro vento
se questo vento si offendesse,
prenderei a calci lo scoglio
se si frantumasse,
ma i miei occhi puntano l’orizzonte.
Non c’è rabbia
per il mare gonfio che continua a battere lo scoglio
senza romperlo,
non c’è solitudine
per il vento che soffia
contro un plumbeo cielo indifferente.
Tutto pesa in questo pomeriggio greve,
solo un gabbiano tende le ali
sfidando l’umido respiro dell’inverno e,
come un danzatore sordo,
disegna nell’aria coreografie di musiche
ascoltate in cieli lontani.
I suoi cieli.
Che non rivedrà.
Le sue ali stanche osannano
la maestosità del mare
per un’ultima danza.
Poi ci sarà la morte,
come un lieve sonno a conciliare il ricordo
di stagioni che non ritorneranno,
di piogge che mai più bagneranno le sue forti penne.
E il mare tornerà calmo.
E il vento smetterà di urlare.
Fino al prossimo inverno
quando un altro gabbiano
staglierà la sua candida sagoma bianca
contro il cielo impazzito.
Ma io non sarò più qui.
Non ti aspetterò.

Flavia Basile Giacomini
febbraio 1997

Io non più io

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Come cera buttata nel fuoco
io mi sciolgo
e avvinta dalle fiamme
brucio
per diventare quella che non ero
o quella che ero sempre stata
Io non più io
Io te.

Flavia Basile Giacomini
da Centotrentotto mirabili istorie
Antonio Stango Editore- novembre 1997

poesia selezionata e pubblicata alla prima edizione del premio letterario “Via di Ripetta”