L’URLO MUTO DEGLI ANGELI è finalmente in vendita.​

L’URLO MUTO DEGLI ANGELI, ed Youcanprint, nelle versioni cartacea e digitale, è già disponibile sullo Store Youcanprint, su Amazon e su Kobo.
Nei prossimi giorni sarà via via presente anche su tutte le altre piattaforme online ed entrerà anche nei circuiti di vendita delle librerie, dove potrete ordinarlo e riceverlo entro pochi giorni.
È un romanzo thriller di 410 pagine, ambientato nella Roma dei nostri giorni.

La protagonista, Regina Prezioso, ex agente segreto per un’agenzia di spionaggio americana, non ha mai abbandonato, anche da giornalista investigativa, le sue indagini sul traffico di una nuova droga, l’Apocalyptica. L’omicidio di un potente banchiere belga, che sembra legato ai vertici dell’organizzazione criminale che gestisce la produzione e il mercato di questa droga, induce Regina a richiamare a Roma la sua ex squadra.
Anticonformista, indolente, allergica alle regole, Regina percorrerà piste inconsuete e spesso disapprovate dai suoi ex colleghi, per riuscire a dipanare la matassa che da Apocalyptica porta fino a uno dei segreti più oscuri della storia della Chiesa durante gli anni Settanta, la scomparsa nel nulla di un vescovo e di una ragazzina.

Perché leggerlo?
Intanto perché l’ho scritto io! Poi perché i personaggi sono fichissimi. I luoghi fantastici, in una Roma che scorre in istantanee dalla luce sempre diversa. Inoltre perché parla dell’eterno conflitto tra il bene e il male, dove il bene non sempre coincide con l’assenza del male.
I buoni non sono poi così buoni, i cattivi invece sono cattivissimi.
E l’autrice, lo so per certo, stavolta è stata perfida.

PARLATENE E FATENE PARLARE!

https://www.youcanprint.it/fiction-thriller/lurlo-muto-degli-angeli-9788831679749.html

https://www.youcanprint.it/fiction-thriller/lurlo-muto-degli-angeli-9788831684927.html

https://www.amazon.it/s?k=l’urlo+muto+degli+angeli+flavia+basile+giacomini&ref=nb_sb_noss

https://www.kobo.com/it/it/ebook/l-urlo-muto-degli-angeli

L’urlo muto degli angeli

PRESTO IN TUTTE LE LIBRERIE E GLI STORE ONLINE

L’URLO MUTO DEGLI ANGELI – Flavia Basile Giacomini, ed. Youcanprint Materiale legalmente depositato e protetto International Copyright ©2017Progetto grafico di copertina © VeraQ e Alessandro Pioli

«Diabolus latet post crocem. Se non siete disposti a seguirmi all’inferno, rinunciate a questo caso.»

Regina Prezioso è rientrata a Roma da circa sei mesi, allontanata dal servizio operativo per un’agenzia di spionaggio statunitense. Da giornalista, riesce a infiltrarsi negli ambienti romani dello spaccio dell’Apocalyptica, ritrovandosi sulle tracce di un vescovo, protagonista di uno scandalo che coinvolse la Chiesa alla fine degli anni Settanta. L’omicidio di un potente banchiere belga sembra portare la firma di questo vescovo e della sua setta.Regina decide di richiamare a Roma la squadra operativa, convinta che dietro questa sanguinaria organizzazione di fanatici religiosi possa nascondersi la mente che gestisce il traffico di una nuova potente droga. Le sue indagini sembrano coincidere, inoltre, con un fatto che la coinvolge direttamente: la scomparsa di sua sorella Rosa. Per portare a compimento la missione, gli “Angeli Muti” devono accettare di calarsi in un inferno di cui non conoscono i meccanismi occulti. Realtà e allucinazione, verità e finzione si combinano tra loro in un crescendo di tensione e di orrori che condurranno alla soluzione di un terribile enigma.

Romanzo Thriller

L’urlo muto degli angeli

Il nuovo appassionante thriller di Flavia Basile Giacomini

Dopo più di tre anni dai suoi ultimi successi, best seller di vendite ai primi posti in classifica per molti anni, è uscito finalmente il nuovo lavoro di questa scrittrice che ha conquistato il pubblico italiano con i suoi personaggi e le sue storie.
Ancora una volta fa centro con una storia adrenalinica, ispirata a fatti di cronaca reali, che dimostra la sua grande preparazione a livello letterario.
Non leggerlo sarebbe un crimine.

Sinossi

Regina Prezioso è rientrata a Roma da circa sei mesi, allontanata dal servizio operativo per un’agenzia di spionaggio statunitense, dopo il fallimento di una missione in Francia volta a sgominare l’organizzazione che gestisce il traffico in Europa di una nuova potente droga. Da giornalista, riesce a infiltrarsi negli ambienti romani dello spaccio dell’Apocalyptica, ritrovandosi sulle tracce di un vescovo, protagonista di uno scandalo che coinvolse la Chiesa alla fine degli anni Settanta. L’omicidio di un potente banchiere belga sembra portare la firma di questo vescovo e della sua setta spariti nel nulla. Regina decide di richiamare a Roma la sua squadra operativa, convinta che dietro questa sanguinaria organizzazione di fanatici religiosi possa nascondersi la mente che gestisce il traffico di Apocalyptica. Le sue indagini sembrano coincidere, inoltre, con un fatto che la coinvolge direttamente: la scomparsa di sua sorella Rosa. Per portare a compimento la missione, gli “Angeli Muti” devono accettare di calarsi in un inferno di cui non conoscono i meccanismi occulti. Realtà e allucinazione, verità e finzione si combinano tra loro in un crescendo di tensione e di orrori che condurranno alla soluzione di un terribile enigma.

Disponibile in versione cartacea ed Epub in tutti gli store online e in libreria.

Classificazione: 5 su 5.

Acquisto verificato.
Thriller avvincente
Storia accattivante, scontro tra il bene e il male nella Città Eterna. 

Classificazione: 5 su 5.

Acquisto verificato.
Assolutamente da leggere, romanzo geniale.
Ti lascia con il fiato sospeso fino alle ultime pagine. Ben scritto come tutti i libri dell’autrice, ma questo secondo me ha una marcia in più.

Copia 0, quando il progetto si fa realtà

Finalmente è arrivata la copia di prova de L’URLO MUTO DEGLI ANGELI.

Ringrazio la Youcanprint per essere ancora una volta la casa che accoglie il mio lavoro, portando a compimento un percorso lungo ormai tre anni e consentendo così che questo romanzo arrivi al mio pubblico. In particolare il mio grazie più sentito va a Donato Corvaglia, uno dei fondatori della Youcanprint, oltre che il direttore del marketing di questa realtà che non può più essere definita come semplice piattaforma self publishing, considerando la struttura solida di professionisti che ne fanno parte. È una realtà editoriale sempre più concreta che supporta gli autori dalla produzione alla distribuzione.

Avere il libro tra le mani, pur conoscendolo ormai a memoria, essendo passato da almeno tre riscritture e due editing, è sempre una sensazione importante: toccare fisicamente l’idea, sentire la consistenza e il peso di ciò che per anni è stato soltanto nella mia testa. E soprattutto assumere la consapevolezza che da questo momento, il momento in cui il romanzo si fa sostanza, esso non mi appartiene più.

Ai miei lettori più fedeli e pazienti, che in questi anni non mi hanno mai abbandonato; ai miei amici più cari che non mi hanno mai giudicato una folle visionaria, e se anche lo pensano non mi vorrebbero diversa da come sono; alla mia famiglia che vive le mie storie e i miei personaggi come se per mesi, quando non per anni, fossero ospiti di questa casa; a tutti quelli che mi scopriranno e mi conosceranno ora e in futuro, questo libro è dedicato.

da L’URLO MUTO DEGLI ANGELI, Flavia Basile Giacomini

Regina Prezioso

Regina tornò indietro verso la sua moto e l’ispettore la fermò: «Non abusare del mio favore, Regina. Scegli da che parte stare, il limbo è dei morti. Non sei più dei nostri e posso dimenticare con facilità che tu lo sia stata. Hai cambiato troppe bandiere. Potrei anche non aiutarti più con i tuoi articoli di cronaca nera, cara la mia giornalista. Le tue amicizie devono restare fuori dai nostri rapporti.»
Regina, quindi, proseguì dandogli una spallata, calzò il casco e poi tornò sui suoi passi. Puntò il dito verso Stefano Casagrande: «Non sono io ad avere bisogno del tuo aiuto, ma tu del mio. Sono passati anni da quando eravamo colleghi, ma non abbastanza perché io dimentichi.» Lo disse forte in modo che tutti sentissero, che i suoi amici alzassero la guardia e che i suoi nemici tremassero.

Da L’urlo muto degli angeli ©2017 -Flavia Basile Giacomini, ed Youcanprint
Materiale protetto da Copyright ©

Coming soon – L’URLO MUTO DEGLI ANGELI

PRESTO IN LIBRERIA E IN TUTTI GLI STORE ONLINE.

«Sono vere le cose che fate qui?»
Fournier trasse un lungo sospiro.
«Quali cose?»
Regina lo guardò senza rispondere, in attesa.
«Lei è credente?»
Ci pensò un istante, prima di rispondergli, «Sì, credo di sì.»
«O sì o no. Non esiste una via di mezzo.»
«Diciamo che voglio mettere la mano nel costato.»
«Quindi non crede, ma vorrebbe credere. Mi sembra una posizione onesta.»
«È vero quello che si dice? Che lei sia uno degli esorcisti più potenti del Vaticano?»
«Chi lo dice?»
«Penso che lo direbbero tutti quelli che erano qui oggi.»
«Tutti, tranne lei.»

tratto da L’URLO MUTO DEGLI ANGELI – Flavia Basile Giacomini
Materiale depositato legalmente International Copyright © 2017

17 maggio 2020

Il giorno prima di lunedì

https://unsplash.com/@dsmacinnes

Abbiamo cantato e applaudito dai balconi.
Abbiamo riempito decine di autocertificazioni per uscire da casa. E quando lo facevamo ci sentivamo come i Blues Brothers, in missione per conto di Dio.
Abbiamo imparato a fare il pane.
E la pizza. E le lasagne. Le torte, i biscotti, quarantaquattro gatti infila per sei col resto di due.
Abbiamo guardato la quarta stagione de La casa di carta.
E altre ottantatré serie. Anche in lingua originale perché non sono state doppiate.
Abbiamo scoperto le videochiamate. E Whatsapp e Skype e Zoom e HouseParty e aspe’ che hai detto? Non mi prende bene! Aspetta che mi ricollego. Oh, oggi il Wi-Fi è lentissimo. Ti sei bloccato. Ah, ecco ora va bene.
Abbiamo sopportato di ritornare in classe alle medie quando speravamo di aver archiviato la faccenda dopo la maturità.
Abbiamo trasformato il salotto in palestra e il tappeto in pedana, sacrificato lampadari e lampade e siamo rimasti delusi quando ci hanno spostato Tokyo al 2021.
Siamo stati virologi, statisti, economisti, scienziati e intellettuali. Soprattutto critici puntuali di un tempo che abbiamo spiato dalle finestre.
Sono passati Pasqua, il 25 aprile, il primo maggio, i compleanni.
Sono passati i giorni in fila per fare la spesa e altri giorni sempre in fila per fare la spesa.
Poi abbiamo riscoperto il valore dei congiunti ma non dei congiuntivi, di quelli no, o si avevano prima della quarantena o questa resta una causa persa.
E infine il lievito, il bene desiderato da tutti e introvabile. Il golden ticket di Willy Wonka. Il boccino d’oro di Harry Potter.
Abbiamo avuto i lunedì, tanti lunedì, che erano come delle domeniche. O dei mercoledì. O dei venerdì. Ma mai dei sabato, perché il sabato era il giorno della pizza in casa. Facebook e Instagram grondanti di teglie ammalianti, croccanti, sugose, napoletane, romane, genovesi.
Ora il lievito è ovunque, montagne di lievito mai viste prima della quarantena.
E domani è di nuovo lunedì.
Lunedì, lunedì.

16 maggio 2020

Viaggio in libreria

Cronache dal mondo fuori.
La cosa più bella che io abbia fatto negli ultimi due mesi e mezzo, tornare in libreria. E ho fatto la fila. E non mi è pesata per niente. Soprattutto pensando che per me maggio è da tanti anni il mese del Salone, delle file appassionate, dei più bei momenti da respirare nel mondo che mi appartiene.
Ho rincontrato le mie amiche libraie. Ho rincontrato i miei libri. Ho rincontrato i “miei” autori preferiti. È stata un’emozione pari a quella di tornare a casa dopo tanto tempo.
Perché anche se in questi lunghi mesi di quarantena ho panificato, ho cucinato di più che negli ultimi cinque anni, ho mantenuto la casa decorosa, ho videochiamato, videoamato, videoabbracciato, ho ripassato con la didattica a distanza dall’inglese alla grammatica, dall’epistemologia alla psicologia sociale, ho goduto della presenza costante dei figli, ho riso e giocato e parlato e ascoltato come non ne avevo memoria, anche se ho valorizzato la vita con tutto ciò che avevo a disposizione, marito, figli, animali, affetti distanti, quello che io sono e voglio essere si trova tra le parole scritte. Nei libri. Nelle librerie. Tra i miei autori e i miei lettori.
Tornare a me stessa, il viaggio più bello, la liberazione più grande.

10 maggio 2020

Affetti stabili

Cronache dal mondo dentro.
Lo confesso, sono tra quelle il cui affetto stabile di cui sento maggiormente la mancanza è la propria parrucchiera.
Circa due settimane fa ho avuto la presunzione di farmi la tinta a casa da sola per cercare di arginare gli effetti rovinosi della quarantena sui miei capelli. Il risultato è stato devastante, per una beffa del sacro protettore delle tinte tutto il biondo si era trasformato in grigio. Grigio. Non biondo cenere, non perlato. Grigio. Grigio topo, grigio colore non pervenuto. E ho una famiglia fantastica che continuava a cercare di convincermi di quanto fosse alla moda, alternativo (compresa la ragazza di mio figlio). Ma è bello? Dài, non male. Ci hanno provato tutti a convincermi che sulla mia testa non fosse annidata la più tragica dimostrazione della mia imperizia. Così ho portato per tanti giorni i capelli legati e ho ringraziato tutti i santi del calendario di essere costretta a uscire con la faccia coperta.
Stamattina mi figlia Alessandra ha tirato fuori tutto l’armamentario del piccolo chimico e mi ha regalato una seduta da centro estetico che mi ha riportato a sembianze più decenti.
Il miglior regalo per la festa della mamma che io abbia ricevuto. Non la tinta e la messa in piega, ma la cura che mia figlia mi ha dedicato per farmi sentire di nuovo carina.

4 maggio 2020

Le cose straordinarie non sono poi così distanti

Mi sono alzata con la voglia matta di prendere la macchina e andare a fare la spesa in un supermercato fuori zona. Rientrava a pieno titolo tra ciò che da oggi è legittimo fare. Ma poi ha prevalso il senso di coscienza, in onestà non era una necessità. In questi due mesi se qualcosa ho imparato è stato proprio il senso del necessario.
Quindi mi sono adoperata come ogni giorno a occuparmi delle incombenze domestiche, affacciandomi ogni tanto a guardare dal balcone le persone, molte persone, che animavano nuovamente il mondo fuori. E c’era il sole, il cielo terso, l’aria non più greve di smog.
Soprattutto c’era qualcosa d’importante e necessario che non potevo assolutamente demandare: portare la mia mamma ultraottantenne a fare una breve passeggiata. Non si muoveva da due mesi, non vedeva la luce diretta del sole da marzo e non camminava da allora.
Tutto questo rientrava nelle necessità, visita a congiunto, attività motoria e assistenza a persona anziana.
Con Elenina, anche lei in grave carenza di vitamina D, l’abbiamo sorretta nei suoi passi lenti. Seicento metri tra andata e ritorno in cui con occhi sgranati mia mamma emozionata scopriva quel mondo che da mesi le stiamo solo raccontando. Le mascherine, le file, i negozi chiusi con i cartelli “Io resto a casa”. E poi i saluti commossi da lontano a occhi conosciuti che per lei sono sembrati amici rivisti dopo tanto tempo.
Sulla strada del ritorno, io ed Elena non abbiamo potuto fare a meno di passare in pasticceria e comprare una piccola torta. E ci è sembrato di aver fatto qualcosa di straordinario, di aver riconquistato un piccolo pezzetto di normalità.

19 aprile 2020

Diritto di passeggiata

Cronache dal mondo fuori.
Con questo dichiaro che non abbiamo violato alcun Dpcm, soltanto siamo andate a casa di nonna Sonia a prendere la pasta al forno che aveva preparato per noi tutti. E la pasta al forno di nonna Sonia è patrimonio dell’umanità oltre che bene di prima necessità.
Per la prima volta in quaranta giorni ho voluto fare uscire Elenina da casa, seicento metri tra andata e ritorno. Aria e sole che non ricordava. E un mondo fuori tanto diverso da quello che ha lasciato all’inizio di marzo. Ha detto che c’era il caldo e che l’ultima volta che era uscita ancora indossava il piumino. È cambiata la stagione senza che se ne accorgesse mentre era dentro, ed è cambiato il mondo. Tutti vanno in giro con la mascherina, la gente si muove in file ordinate e silenziose. Il silenzio lo ha notato particolarmente in una zona come la nostra che nel mondo prima era abitualmente affollata e trafficata.
Quasi nessuna macchina e i semafori, ha notato, praticamente inutili visto che in mezzo alla strada ora ti ci potresti addirittura mettere a ballare tanto è vuota, ha detto.
Siamo state fermate.
Non dalla Polizia ma da due signore che volevano sapere dove avevamo comprato le nostre mascherine coloratissime.
Uscire protetti, sì, ma con stile.